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COME CREDERE A “ESPERTI” LIBERISTI CHE: Featured

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1)Propongono di tassare tutti e tagliare il welfare per contrarre le imposte sui ceti possidenti e rimborsare debito pubblico, quando gli unici sacrifici non recessivi sono proprio quelli gravati sui ceti possidenti e la recessione così provocata ha aggravato in un solo anno dal 120% al 130% quel rapporto debito/PIL che dicono di volere così alleviare?

2)Idem, per fare calare uno spread “pompato” dalla speculazione e che si elimina semplicemente collocando i btp allo stesso 0,75% praticato dalla BCE o presso la BdI, o, meglio, presso una banca pubblica (come consente il trattato di Lisbona e come fanno i tedeschi), o, ancora, “alla giapponese”, ossia forzosamente presso le banche commerciali che intendono operare in territorio italiano, quale “prezzo” della licenza?

3)Propongono sacrifici inenarrabili per restituire parte del debito pubblico, quando nessun paese nel mondo, dal ’45 ad oggi, ha mai rimborsato nemmeno in parte il suo debito pubblico?

4)Propongono di comprimere retribuzioni e welfare per battere la concorrenza “sleale” delle imprese delocalizzate in aree del terzo mondo dove producono sottocosto supersfruttando la natura e l’uomo, anziché bloccarle con adeguati dazi compensativi da welfare ed ecologia?

5)Idem, per sostenere un euro che così renderebbe meno care le nostre importazioni necessarie, quando nel contempo rende meno care anche quelle non necessarie e rincara tutte le nostre esportazioni?

6)Propongono di incentivare l’assunzione di donne, giovani o al sud, quando, in un contesto recessivo, le imprese ovviamente reagiscono licenziando uomini, non giovani e al nord e rivolgendosi agli impieghi speculativi della ricchezza?

7)Propongono di maggiorare il tempo effettivo di lavoro a parità di retribuzione, di precarizzare ulteriormente e di licenziare pubblici impiegati per … promuovere l’occupazione?

8)Sostengono di detassare i ceti possidenti e tagliare il welfare per attrarre capitali dall’esterno che, in un contesto recessivo, disdegnano gli investimenti produttivi rivolgendosi alla sola speculazione e laddove, dati alla mano, già solo i risparmi che residuano in sede distributiva sono ogni anno 4 volte gli investimenti produttivi (20% contro 5% circa del PIL) e le banche creano elettronicamente dal nulla capitali decine di volte maggiori degli assets bancari grazie al sistema della “riserva frazionaria”?

9)Sostengono che uscendo dall’euro la nostra nuova lira nascerebbe svalutata del 30% e che, di conseguenza, scoppierebbe un’inflazione del 30% che rincarerebbe del 30% il made in Italy, quando materie prime ed energia costituiscono solo il 10% dei prezzi finali, per cui questi, invece, calerebbero all’estero del … 27% circa?

10)Propongono ricette seguendo le quali in 25 anni si è triplicata la ricchezza dell’1% più ricco mentre si è dimezzata quella del 99% restante, e, al suo interno, si è ridotta di 2/3 quella del 50% più povero e, in definitiva, come quei medici medievali che per ogni male proponevano i salassi, inclusa l’anemia, propongono sempre e soltanto di ridistribuire la ricchezza dal 99% all’1% più ricco, sia per il “risanamento” che per lo “sviluppo”, come per contenere l’inflazione o le importazioni, e per qualsiasi cosa, proponendo in definitiva la recessione sempre più regressiva per contenere … la recessione?

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  • Last modified on Sunday, 24 July 2016 16:43