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LE ANTINOMIE DEL DIRITTO DEI DERIVATI: PROPOSTA DI SOLUZIONE

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Il diritto dei derivati tra approccio sistematico e profili contingenti: gli abusi su strumenti derivati – Considerazioni generali: meri inconvenienti pratici o antinomie? Gli strumenti derivati sono una categoria di strumenti finanziari, i quali a loro volta sono forme di investimento di massa, tendenzialmente ma non necessariamente suscettibili di negoziazione diffusa, e costituiscono l’oggetto delle attività dei servizi di investimento (prima servizi di intermediazione mobiliare), riservate, ove svolte professionalmente nei confronti del pubblico, alle banche ed alle S.I.M. Gli strumenti derivati hanno ad oggetto beni od entità finanziarie o reali esterni al contratto: in altri termini, l’investimento finanziario avviene non mediante acquisto di tale bene od entità ma mediante raggiungimento di un risultato economico, positivo o negativo che sia, in dipendenza dell’esito dell’andamento dello stesso bene o entità, vale a dire del valore di questa alla data di esecuzione; tale bene od entità resta estraneo al contratto ed alla sfera di determinazione delle parti. Conseguentemente, gli stessi sono eseguiti, con il pagamento del differenziale della quotazione in capo al cliente o all’intermediario a seconda dell’esito negativo o positivo dell’andamento del bene od entità alla data di esecuzione: possono essere di copertura o speculativi a seconda che i beni di cui al contratto siano o no nel patrimonio dell’investitore; nel caso di derivati speculativi, il rischio di perdita può essere anche superiore e di molto, per l’effetto leva, al patrimonio conferito dal cliente all’intermediario.